Il 19 febbraio di 56 anni fa moriva Guido Guida, il medico che rese possibile, grazie al suo lavoro, alle sue intuizioni e a grandi sacrifici di mettere in pratica l’idea di Guglielmo Marconi, di utilizzare la radio, la sua invenzione, anche per scopi medici. Una nave in mezzo al mare è, probabilmente, il luogo più isolato del mondo. Isolamento che diventa drammatico quando, come avviene per la stragrande maggioranza delle navi, ci sia un ammalato a bordo. Ammalato che, oltre all’affetto dei colleghi dell’equipaggio, non può contare su cure mediche. Questo perché le navi da carico non hanno a bordo personale medico o paramedico. Ecco allora che grazie alla radio ieri, ai sistemi satellitari oggi, chi ne ha bisogno ha a disposizione un medico che lo curerà.
L’assistenza ad ammalati remoti è un qualcosa di affascinante, ai limiti del prodigioso e lo dobbiamo a Guido Guida. Il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.), la sua creatura, era così bene avviato, che è sopravvissuto a lui e continua ad offrire ad ammalati e traumatizzati su navi o aerei in navigazione la necessaria assistenza medica. Questo a testimonianza del fatto che le grandi idee sopravvivono al proprio ideatore e portano benefici di lungo termine. Nella ricorrenza dell’anniversario della morte di Guido Guida lo ricordiamo con affetto per tutto il bene che ha fatto ed i benefici che le sue idee messe in pratica continuano a dare. Una gratitudine che va oltre i pur ampi spazi dei mari e dei cieli per avere messo le basi della telemedicina, che oggi è sempre di più una protagonista della medicina.
“E quando mai ti abbiamo visto ammalato….e siamo venuti a visitarti?….Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me” Grazie Guido per quanto hai fatto per il bene dell’umanità, per tutti gli ammalati assistiti e le vite salvate. Speriamo di essere degni tuoi successori e portare avanti la missione di non lasciare mai solo chi è ammalato in mare o in cielo.